Ago 29

ITALIA ANCORA INDIETRO PER NUMERO DI BREVETTI

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Un piccolo passo in avanti rispetto allo scorso anno non cambia la situazione di fondo. Anche nell’indagine 2016 realizzata da Ipri (International property rights index) l’Italia è indietro, attestandosi al 50° posto, uno in più del 2015, ma ben dieci in meno rispetto al 2014. Una posizione che non costituisce certo un punto a favore per le aziende interessate a investire nel nostro Paese, soprattutto se si considera che questo ritardo si somma ad altri limiti da tempo presenti, come l’elevata tassazione, la burocrazia spesso soffocante e i limiti infrastrutturali.
Il think tank Competere.eu ha presentato l’edizione 2016 dell’Indice internazionale per i diritti di proprietà, che misura il grado di tutela della proprietà fisica e intellettuale in 128 Paesi, secondo il quale la 50ª piazza ci pone a grande distanza rispetto a stati quali Svizzera, Svezia, Finlandia, Hong Kong e Lussemburgo, oltre che alle altre grandi economie europee come la Germania, la Francia e la Gran Bretagna.