Gen 27

ISTITUITO NUOVO ARBITRO PER LE CONTROVERSIE FINANZIARIE

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Dal 9 gennaio 2017 è operativo l’Arbitro per le controversie finanziarie (ACF), il nuovo strumento istituito presso la CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) su cui i risparmiatori possono contare per risolvere in sede stragiudiziale le controversie con gli intermediari.
Lo ha reso noto la CONSOB con un comunicato stampa pubblicato sul proprio sito istituzionale, dove è ora possibile trovare – in formato video e tramite un’apposita brochure esplicativa – tutte le informazioni utili a capire chi può fare ricorso all’Arbitro, a quali condizioni, attraverso quale procedura e in quali tempi.
L’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF), istituito dalla CONSOB con la delibera n. 19602 del 4 maggio 2016, è uno strumento di risoluzione delle controversie tra investitori “retail” e intermediari per la violazione degli obblighi di diligenza, correttezza, informazione e trasparenza che gli intermediari (Banche, SIM, SGR) devono rispettare quando prestano servizi di investimento o il servizio di gestione collettiva del risparmio.
Possono ricorrere all’Arbitro i risparmiatori che abbiano già presentato reclamo presso l’intermediario senza aver ottenuto risposta nei due mesi successivi ovvero qualora la risposta sia stata insoddisfacente.
Una volta fatto il reclamo e passati i due mesi, il passo successivo è il ricorso all’Arbitro.
L’organismo intende mettere a disposizione dei risparmiatori uno strumento agile ed efficiente per risolvere al di fuori delle aule dei tribunali le controversie con gli intermediari fino ad un valore massimo di 500.000 euro.
Si tratta di uno strumento che consente all’investitore di ottenere una decisione sulla controversia, senza costi e senza obbligo di assistenza legale.
I tempi della pronuncia sono rapidi: l’Arbitro è tenuto, infatti, a chiudere il contenzioso entro massimo sei mesi.
L’ACF è un organo collegiale, in cui sono rappresentate le varie componenti del mercato finanziario: oltre al Presidente ne fanno parte quattro membri, di cui due indicati da CONSOB e due sono espressione rispettivamente delle associazioni di categoria dei consumatori e dell’industria finanziaria.