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JOBS ACT: STOP ALLE COLLABORAZIONI MASCHERATE

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Con il decreto attuativo del Jobs Act, approvato dal Consiglio dei Ministri dello scorso 11 giugno e operativo dal 25 giugno 2015, il Governo ha riordinato le tipologie di contratti di lavoro esistenti.
Il Decreto però non si limita a “superare” il contratto a progetto; contiene, infatti, anche due normative che intervengono drasticamente sulle collaborazioni a partire dal 1 gennaio 2016: in particolare, all’art. 52, è disposto che “a far data dal 1° gennaio 2016, si applica la disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione che si concretino in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative, di contenuto ripetitivo e le cui modalità di esecuzione siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro”.
Ciò comporterà che tutti i contratti di collaborazione che presenteranno le tre caratteristiche tipiche del rapporto di lavoro subordinato, quali l’esclusività personale, la continuità e l’eterorganizzazione, saranno trasformati in contratti di lavoro subordinato: le aziende non potranno quindi più portare avanti collaborazioni “mascherate”, dove il lavoratore svolge la sua attività in azienda secondo orari decisi dalla società.
In tal caso, infatti, il collaboratore potrà fare causa davanti al giudice e chiedere l’assunzione o, in caso di licenziamento, il trattamento riservato ai dipendenti subordinati.
La regola non varrà solo per i nuovi contratti, ma anche per quelli in essere. Per esempio, se una falsa collaborazione scade a febbraio 2016, l’azienda dovrà regolarizzare la posizione del lavoratore se non vorrà rischiare di incorrere nella sanzione del tribunale.